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e la filosofia del chilometro buono

Chef Silver Succi

Nato a Forlimpopoli, paese di Pellegrino Artusi, “Il Gastronomo” per eccellenza, ha sempre respirato aria buona, visto che sua mamma, ancora oggi, da più di mezzo secolo, gestisce un prezioso negozio di generi alimentari. Dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Rimini, dove ha avuto il privilegio di imparare le basi della cucina dal bravo Aniello Di Lieto, e il precoce matrimonio con Mara, la compagna di sempre, cominciò nei primi anni Ottanta il “valzer” delle stagioni tra montagna e mare (Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Rimini), prima di approdare alla corte di Vincenzo Cammerucci prima e di Gino Angelini poi, i Maestri. Dopodiché arrivarono anche Gualtiero Marchesi e Mauro Uliassi, autentici fuoriclasse: da tutti loro ha imparato l’assetto della sua cucina, il rispetto delle materie prime, le cotture brevi, la pulizia nei piatti, il senso del gruppo, il piacere di lavorare con gli altri. Il suo chiodo fisso è nella fragranza delle erbe, nella freschezza delle verdure dell’orto, nell’acqua e nella terra. Il suo “tallone d’Achille” sono gli ingredienti: vederli, toccarli, sentirli, lavorarli, assaggiarli, assemblarli. Nei piatti di Silver vince il senso della misura e si sente la sua curiosità, così come emerge una certa libertà interpretativa che rifiuta l’omologazione. Silver è così, una continua oscillazione tra ieri, oggi e domani, in nome del piacere e del rispetto per chi sceglie la sua strada, che è anche quella di Quartopiano.